Il difensore inglese che ha passato una vita tra le fila del West Ham, diventando una vera e propria leggenda degli Hammers e del calcio inglese a 30 anni dalla sua scomparsa
Ha portato l’Inghilterra ha vincere il mondiale del 1966 con lui capitano. Ma anche il West Ham a vincere i primi trofei.
Guadalajara, 7 giugno del 1970. In Messico si giocano i Mondiali, e si disputa uno dei grandi classici di questo sport: da una parte ci sono gli inglesi di Alf Ramsey, campioni del mondo in carica, mentre dall’altra c’è il temibile Brasile di Pelé, che di Mondiali ne ha vinti già due.
Il match alla fine lo vinceranno i verdeoro per 1-0, rivelandosi per la squadra incredibile che sono. Ma non è per il risultato che quella partita entra nella storia. Sono almeno due i momenti che in quel lontano pomeriggio di più di 50 anni fa diventano vere e proprie icone, momenti indimenticabili della cultura calcistica inglese e mondiale.
Il primo è la celeberrima parata di Gordon Banks sul colpo di testa a colpo sicuro di Pelè, gesto tecnico definito da molti come “la parata del secolo”, mentre l’altro, forse leggermente meno celebre ma spettacolare in egual misura, vede protagonista il capitano Bobby Moore.
Anche in questo caso, non si tratta di un’azione offensiva, tutt’altro. Siamo ancora nel primo tempo quando il terribile Jairzinho si invola sulla fascia destra, poco dopo la metà campo. Davanti a lui si para Moore, che indietreggia fronteggiandolo. Sono attimi tesissimi, l’esterno brasiliano è a dir poco letale per la sua capacità di saltare l’uomo.
Moore continua ad arretrare, con gli occhi sempre fissi sulla sfera. Nell’esatto momento in cui entra in area, Jairzinho si sposta la palla sulla destra, tentando di saltare l’inglese. È in quell’istante che Moore apre la gamba destra in spaccata, prende nitidamente il pallone con il brasiliano che nello slancio finisce a terra.
Per precisione e pulizia dell’intervento, ben presto quello diventerà “The Tackle”, un gesto tecnico destinato ad entrare nella cultura pop britannica.